Telerolleiflex perfetta ma ....


La Telerolleiflex

soffre di vignettatura?

 

 

 

Francamente non avevo mai pensato a una simile evenienza.

Premetto che la Telerolleiflex è un apparecchio meraviglioso ma le sue caratteristiche lo destinano ad impieghi marginali. Per le foto di paesaggio solo una giornata limpida consente di sfruttare davvero la maggior lunghezza focale, per il ritratto l'estrema incisività dell'ottica mette in rilievo alcuni pregi del soggetto ma più facilmente ne evidenzia i difetti.

Ci troviamo insomma di fronte ad un pezzo di bravura tecnologica che desta ammirazione ma non si usa certo tutti i giorni. Così avevo scattato alcune foto del Monte Sagro in una gelida e ventosa giornata d'inverno, rimanendo stupito al confronto con altra serie dello stesso soggetto, realizzata in analoghe circostanze con una Kiev 88 equipaggiata da un  Calejnar 150. Avevo anche scattato qualche foto di paesaggio senza pretese e completato il rullo con foto della mia nipotina sistemata su un set improvvisato, il mio tavolo da lavoro con un flash comandato da fotocellula ed altro pilota sulla macchina puntato al soffitto, stupito anche in questo caso dall'estrema nitidezza del fresco volto infantile incorniciato di capelli biondi.

Poi .... avevo usato apparecchi più versatili e meno impegnativi, serbando il convincimento di disporre di un'ottica insuperabile.

Le mie certezze sono rimaste ferme quando ho ricevuto per conoscenza una mail che il nostro Presidente aveva inviato ad altro proprietario di Telerolleiflex

"... Mi farebbe piacere sapere se la usa correntemente e se ha per caso evidenziato un difetto come la caduta di luce agli angoli del fotogramma (vignettatura).

Purtroppo pare che la mia lo faccia e che lo facessero alcuni modelli della prima serie, cioè la nostra.

Non è invece stato denunciato da nessun modello della seconda serie, prodotta nel 1970, quella con l’esposimetro incorporato.""

Mi sono inserito nel dialogo telematico ed ho segnalato che la mia Tele non aveva evidenziato alcun sintomo di difettosa copertura del formato, ma il Presidente ha voluto vederci chiaro, ha esaminato con ogni possibile attenzione le foto realizzate con la Tele   in linea nel mio sito personale ed ha fatto le sue brave osservazioni:

"...mi è capitato di riguardare una tua immagine fatta con la Tele.
Si tratta della foce del Magra e Monte Sagro.
Osservando bene si vedono gli angoli in basso abbastanza più scuri e lo stesso dicasi, anche se in forma più leggera, dei due angoli alti.
Lo stesso accade su Piana di Luni e Sagro, qui evidente solo nei due angoli in alto in quanto quelli bassi hanno uno sfondo più scuro..."

A questo punto sono andato in confusione e soprattutto mi sono chiesto come mi fosse sfuggito un particolare così importante. Ho dovuto riconoscere che i rilievi dell'amico Roberto erano esatti; ben sapendo che le immagini messe in rete erano frutto della scansione domestica di stampe 20x20, sono andato a rintracciare gli originali e mi sono consolato al rilievo che negli stessi non vi era caduta di luce ai bordi, pur se in un caso di cui vi parlo oltre una particolarità del soggetto poteva anche far pensare a tale inconveniente.

Ma è opportuno, prima di andare avanti con lo scambio di messaggi e allegati, approfondire un poco l'argomento con qualche considerazione di portata generale.

Viene chiamata vignettatura la caduta di luce ai bordi del fotogramma. Tale fenomeno è sempre presente, anche negli obbiettivi di alta classe e di focale "normale" (si vedano le osservazioni di Gunther Osterloh a pag. 71 del libro Leica M a proposito del Summicron 50/2). Per gli obbiettivi di qualità basta però diaframmare per rendere inavvertibile la vignettatura. Si aggiunge che nella fotografia in bianco e nero  la caduta di luminosità che tocca i quattro vertici è di regola poco visibile in basso siccome a carico di particolari marginali e in alto, siccome relativa a porzioni di cielo normalmente bianche o recanti nuvole messe in rilievo solo grazie a filtri colorati. Con la pellicola a colori, il cui impiego è ora prevalente, si verifica invece un diverso effetto. E' noto che una leggera sottoesposizione satura i colori; guardiamo questa foto, scattata con una grandangolo classica, di un simpatico laghetto artificiale, sul Passo del Bracco una volta  spauracchio degli automobilisti ora meta di gradevoli gite domenicali.

L'immagine è sciupata dalla scia del jet che non ho voluto nascondere con Photoshop per non tradire il mio spirito di fotoamatore che tuttora crede nella fotografia chimica. Si nota che il cielo diviene più scuro in alto e l'acqua più scura in basso dove è più profonda. Nessuno penserà ad una vignettatura del Distagon (fra l'altro diaframmato intorno a 8-11 se mal non ricordo) ma se il cielo da un lato fosse mascherato dagli alberi e l'acqua da una sponda qualche dubbio potrebbe venire.

E ora vediamo una foto ove la vignettatura dello Xenar 3,5, versione Rollei Magic con lente anteriore che viene spostata per la messa a fuoco,  corredato di aggiuntivo Mutar 1,7, risulta di tutta evidenza.

 La caduta di luce nei vertici in alto rende dapprima più saturo il cielo, poi lo oscura completamente. Ma in basso la vignettatura risulta palese a destra, assai meno sulla sinistra dove l'albero sembra "credibile" (anche se nella realtà le sue foglie sono di un verde assai più chiaro.

Dobbiamo quindi aver sempre presente che il fenomeno della vignettatura può essere evidenziato o mascherato dalle caratteristiche della foto.

Prima di tornare al discorso sul Sonnar 135/4 voglio però mostrarvi due foto.

La prima è stata scattata con la stessa Rollei Magic senza aggiuntivi: il cielo diviene più saturo verso l'alto ma di vignettatura non vi è traccia.

 

La seconda sembra smentire la tesi della saturazione del cielo verso l'alto

 e invece ha una diversa spiegazione. Ho ripreso il Santuario di NS di Roverano, sempre sulla vecchia strada del Bracco, con una Grandangolo classica, all'inizio di una gradinata che supera un dislivello di una decina di metri.  Ovviamente le linee cadenti risultavano deturpanti ma la porzione di cielo ripresa era ad almeno 60 gradi sopra l'orizzonte. Quasi per gioco ho raddrizzato  le linee cadenti e quindi ho restituito le proporzioni ed eliminato lo schiacciamento dell'immagine, riducendo la  larghezza e tenendo ferma l'altezza. Infine ho riportato la foto al quadrato tagliando in alto il cielo ed in basso la gradinata. La prospettiva è ora perfetta, l'immagine sembra ripresa con un banco ottico ma la porzione di cielo è pur sempre alta sull'orizzonte  e quindi il colore è saturo in modo uniforme.

Questi esempi dimostrano che prima di attribuire difetti ad un obbiettivo dobbiamo anzitutto ricordare che la scansione e qualche intervento più o meno innocente possono provocare o mascherare mutamenti di saturazione che nulla hanno a che fare con l'ottica in uso.

Avuto riguardo a questi fattori perturbanti  ho così risposto a Roberto quanto alla foto con la foce del Magra in primo piano:


HO RINTRACCIATO LE FOTO ORIGINALI. TI CONFERMO CHE LA SCANSIONE ABBASTANZA GROSSOLANA ALTERA IL RISULTATO. IL COLORE DEL CIELO E' UNIFORME, LEGGERMENTE PIU' SATURO SULLA DESTRA E MENO SULLA SINISTRA. FORSE IN EFFETTI VI ERA UNA DIVERSA ILLUMINAZIONE DOVUTA ANCHE ALLA PRESENZA DI NUVOLE CHIARE NEL CIELO TERSO DI UNA GIORNATA INVERNALE. E' INVECE ASSAI PIU' SCURA L'ACQUA MA SUL LATO DESTRO E NON SUL SINISTRO. TIENI CONTO CHE A DESTRA, OLTRE IL MURETTO E' MARE MENTRE A SINISTRA E' FIUME E QUINDI LA PROFONDITA' DELL'ACQUA PUO' DARE ORIGINE A UN COLORE PIU' SATURO
 

E per la foto della Piana di Luni.


NELLA STAMPA SI VEDE  APPENA PIU' SCURO L'ANGOLO A DESTRA, FORSE PER CONTRASTO COL CIELO PIU' CHIARO A META' ALTEZZA SULLO STESSO LATO.
 

Roberto ha portato la discussione sul Forum e tra le risposte merita di esser menzionata la seguente osservazione:

Nelle immagini di Altair appare uno strano fenomeno la Foce è vignettata in basso in modo evidente, la piana è invece vignettata in alto mentre in basso appare perfetta .... questo problema è in genere dovuto alla scansione che applicando automaticamente delle curve di livello tra chiaro e scuro se non accurata accentua la vignettatura o meglio accentua la differenza tra toni chiari e quelli un poco più scuri creando forti gradini.

In chiusura vi mostro tre scatti

 

 con la Telerolleiflex , nei quali non vi è traccia di vignettatura

 

pur se il soggetto

 

era il più indicato per mettere in rilievo eventuali cadute di luminosità.

Conclusioni?

Non è il caso di drammatizzare per qualche piccolo difetto delle immagini che mettete in rete o che ritirate dal laboratorio e soprattutto non si possono giudicare gli obbiettivi sulla base di modeste anomalie che possono derivare da cause estranee alle caratteristiche dell'ottica. E .... se avete un locale adatto cercate di sviluppare e stampare da soli.

 

 

 Altair

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