Rollei PREGO

dp 6000

 Il marchio Rollei conferma con questo modello la sua presenza nel settore degli apparecchi digitali di fascia medio bassa,

 il cui prezzo è più o meno allineato a quello di analoghe realizzazioni meno blasonate.

Con la dk 3000, dichiaratamente made in China, era stato messo in commercio un prodotto dalla linea originale, del tutto diverso rispetto ad altri della stessa fascia. Questa ricerca del nuovo era stata pagata con la rinuncia al mirino ottico ed anche dell'attacco per treppiede e accessori. Il display, che pure doveva fungere anche da mirino, era molto piccolo.

 La situazione è ora diversa poiché il display è di rispettabili dimensioni e ben leggibile mentre un mirino ottico abbastanza luminoso, il cui campo inquadrato segue la zummata, consente di operare nel modo tradizionale. E' presente l'attacco a vite per treppiede. L'etichetta sul fondello reca, a fianco di un CE  l'indirizzo della fabbrica di Braunschweig dove evidentemente ha luogo quanto meno la parte finale dell'assemblaggio.

Si deve riconoscere che la  linea è ora anonima,

 gradevole ma identica a numerose fotocamere digitali in commercio ed anche meno filante al punto da rendere poco agevole l'inserimento in un taschino. Purtroppo nulla ricorda le mitiche Rollei 35.

Lo zoom ottico 3x è più potente; in compenso mancano i dati sulla luminosità e manca anche la scritta HFT Rollei Germany.

Ho scoperto con piacere che la batteria è pressoché identica a quella della dk 3000 e di fatto intercambiabile al punto che una delle fotocamere può fungere da caricabatterie per l'altra; grazie ad un ricambio fortunosamente ottenuto tramite un ebayer, dispongo ora di una buona riserva di corrente.

L'elettronica interna è notevolmente migliorata; la memorizzazione di una immagine anche al massimo di definizione è molto rapida mentre con la dk 3000 dovevo sempre operare con una compressione media per evitare fastidiose attese.

La batteria offre però minor autonomia, forse anche per il maggior assorbimento di corrente da parte del grande display. E' vero che grazie al mirino ottico il display potrebbe restare sempre spento ma l'ottima visibilità dell'immagine  anche in piena luce induce a farne uso più intenso.

La scheda è la solita SD, la stessa usata da  dk 3000, Leica Digilux, Epson RD1. Manca quella memoria interna che sulla dk 3000 consentiva di realizzare ancora qualche foto in caso di esaurimento dello spazio disponibile sulla scheda.

La rotella sul dorso per il cambio delle modalità ha un funzionamento sicuro e non vi è rischio di spostamenti accidentali. Oltre all'automatismo completo è possibile ottenere un'esposizione programmata, per riprese sportive, per riprese notturne, a priorità di tempi e a priorità di diaframma, però in entrambi i casi al valore massimo del parametro di riferimento.

In parole povere a priorità di diaframmi l'apparecchio lavora sempre alla massima apertura e adegua il tempo in conseguenza, a priorità di tempi lavora sempre al tempo più veloce consentito e adegua il diaframma.

Interessante la possibilità di limitare l'escursione dell'autofocus alle lunghe distanze, alle brevi e al macro.

I menu sono chiari e non è difficile attuare le varie opzioni.

E la bontà dei risultati?

 I 6.000 pixel non devono ingenerare l'illusione di ottenere da una compatta quel che si ha da un fotogramma 24 x 36 impressionato con una vecchia Vito o Retina. E il confronto con apparecchi digitali di livello superiore, anche se non più ricchi di pixel, dimostra che ogni strumento va usato per lo scopo voluto dal progettista.

Qualche prova di stampa su carta fotografica, ovviamente affidata al   laboratorio, ha dato buoni risultati. E' nota la mia tendenza a riportare al quadrato i formati rettangolari. Alcune foto così ritagliate con Photoshop e stampate al formato non esiguo 20 x 20 sono risultate gradevoli e in pratica tali da potersi scambiate per stampe da un negativo di buona qualità. Può darsi che mi lasci tentare da qualche stampa a formato maggiore. Per la maggioranza dei dilettanti e anche per gli amatori un poco più esigenti i quali vogliono avere pronto un secondo apparecchio la Prego, per la sua versatilità e tendenziale completezza può essere un valido strumento.

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