LA CASSETTA STAGNA

E' un oggetto sicuramente poco diffuso, ma di estrema utilità per coloro che voglio utilizzare la Rollei in condizioni di impiego difficile ed anche per coloro che vogliono trasportare con tranquillità il loro prezioso strumento.

L’impiego  è possibile su tutte le macchine che presentano l’apposita rientranza alla base, ovvero le Automat a partire dal n. di matricola 1.280.000 e le Rolleicord a partire dal modello V. Tale limitazione vale anche per la slitta ad attacco rapido Rolleifix, con la differenza che per quest’ultima l’accoppiamento e il distacco si ottengono mediante apposita leva mentre nella cassetta il collegamento è a scatto e per il distacco si deve agire sul bottone di sblocco.

 Si tratta di una custodia in alluminio pressofuso, formata da due valve unite da cerniere e chiavistello di chiusura, con guarnizioni di gomma che, secondo quanto riferito sul catalogo dell'epoca,  è assolutamente impermeabile e garantisce il galleggiamento con l'apparecchio racchiuso all'interno (confesso: non ho mai fatto la prova). Può ospitare qualsiasi Rollei biottica munita, come ho detto, di ghiera inferiore per attacco rapido: per l'impiego con la Rolleicord, che è più corta di un paio di millimetri, viene fornito apposito cuscinetto adesivo. L'apparecchio viene conservato rovesciato e può essere portato immediatamente in posizione d'uso mediante apposita cerniera.
 L'ho acquistata nell'anno 1960 e l'ho usata a lungo per trasportare la Rolleicord VA, in luogo della borsa di cuoio.

 Ovviamente il peso è superiore a quello della borsa di cuoio: la mia 2,8 E, con borsa di cuoio e cinghia con attacchi metallici pesa 1.545 grammi; con la cassetta metallica, completa di cinghia di dotazione e tubo con materiale di essiccamento, pesa 2.015 grammi.

 Per il trasporto l'attrezzo è insuperabile. Al momento dell'uso in effetti la macchina rimane  nuda e talvolta si finisce per rimpiangere la borsa di cuoio.

La Rollei con cassetta stagna mi ha consentito alcune prese dal basso, grazie al pozzetto e alla possibilità di appoggiare direttamente la custodia al piano erboso o a un sasso.

 All'interno vi sono due sedi che consentono di conservare già pronti due rollfilm. Uno di queste sedi può essere utilizzato per ospitare una capsula con materiale essiccante che si assicurava esser rigenerabile mediante riscaldamento in forno

 Non so quali possibilità vi siano di acquistare la cassetta, sicuramente non molto diffusa negli anni del successo Rollei.

 Posso dirvi che nel catalogo di Leicatime, aggiornato nell'anno, credo, 1995, ne veniva offerto un esemplare in condizioni B- per 380 marchi.

 Il prezzo in effetti contenuto se paragonato a quello di una normale borsa di cuoio fa pensare che l'oggetto sia di facile reperimento o quanto meno risulti poco richiesto.
 Per completezza vi segnalo che nella Guida Vasari dell'anno 1961 viene indicato il prezzo di lire 17.800.
 All'epoca i negozianti avevano un margine assai più ampio di quello attuale e non era difficile spuntare sconti del 20 - 25%. Non ho ricordi precisi ma credo di aver speso circa 14.000 lire.
 Tenuto conto che gli stipendi sono aumentati da allora di circa 40 volte (mi riservo di verificare gli indici Istat aggiornati per il costo vita, peraltro notoriamente di scarsa affidabilità, e di fare una valutazione più approfondita sul rapporto tra i prezzi del nuovo di 40 anni fa e l'usato  attuale) credo che valga la pena di acquistare la cassetta anche a 250 - 300 euro; sia chiaro: non ho nessuna intenzione di vendere la mia e non è detto che Leicatime non abbia nel frattempo trovato qualche rolleista accorto che, a quel prezzo, ha fatto, sia pure nel 1995, un ottimo affare. Voglio solo dire che se troverete una cassetta stagna farete bene a non farvela sfuggire, senza badare a poche decine di euro poiché la spesa vi garantirà una migliore conservazione della vostra Rollei.

Devo segnalarvi un particolare molto importante. Come ho già detto, l'apparecchio veniva fornito con due cuscinetti elastici di differente spessore. L'impiego con la Rolleicord richiedeva l'installazione di entrambi, uno sull'altro, con le Rolleiflex si doveva impiegare solo quello più spesso.

La nuova 2,8 FX ha sul dorso la sporgenza data dalla cornicetta destinata ad ospitare il cartoncino che indica il tipo di pellicola in uso e pertanto il cuscinetto più spesso risulta eccessivo. L'apparecchio risulta invece perfettamente alloggiato e trattenuto se si mette in sede il solo cuscinetto più sottile. Se vi viene offerto quindi un esemplare che sia dotato di uno solo fra i due cuscinetti non dimenticate quindi le limitazioni d'uso o quanto meno mettete in conto la necessità di intervenire con rimedi artigianali.

 

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Dopo aver messo in linea la mia modesta prosa mi è venuta la tentazione di tradurre in pratica i suggerimenti dati agli amici telematici e così ho estratto la mia cassetta dallo scatolone che contiene le borse di uso non quotidiano.

Ho dovuto constatare una certa difficoltà nell’apertura del complesso, evidentemente per un iniziale degrado della guarnizione.  L’inconveniente è scomparso dopo una decina di manovre ma prima di riporre il complesso farò una generosa cura di borotalco alle parti non metalliche.

Ho sistemato la mia 2,8 F sull’attacco, due rullini di scorta negli appositi alloggiamenti e sono partito per una vacanza in montagna, portando con me, oltre alla immancabile 35, anche una T alloggiata nella borsa della 2,8 F (l’uso promiscuo di tale borsa è agevole anche se la T va un po’ comoda; non è ovviamente possibile inserire una 2,8 nelle borse studiate per le 3,5).

Dopo un iniziale sconcerto le mie spalle, anche grazie all’impiego di una consistente guarnizione antiscivolo di origine russa, si sono abituate al maggior peso. Ho constatato che il contenitore metallico, oltre a riparare la preziosa macchina dagli spruzzi di qualche cascatella e magari dallo scroscio di un  temporale inatteso, agevola alcune operazioni.

Così il montaggio della Rollei su treppiede o monopiede (la prossima volta mi porterò anche il Rolleifix), nonché la manovra inversa, si possono compiere in un paio di secondi, senza sforzare le preziose (e un poco provate dall’età) cuciture  della borsa di cuoio.  Ma la cassetta consente in qualche caso di fare a meno del monopiede. È infatti possibile, dopo aver messo l’apparecchio in posizione di ripresa, chiudere le due valve e appoggiare il contenitore contro un parapetto o altra superficie verticale, tenendo fermo il complesso con una leggera pressione del corpo. In questo modo è agevole scattare a 1/15 senza problemi di mosso e probabilmente, con l’impiego dell’autoscatto, si può osare fino a ½. Per le prese dal basso il contenitore metallico può essere appoggiato a terra su qualsiasi superficie, in modo da consentire un appoggio abbastanza stabile.

E ancora il rullo esposto può trovare un sicuro alloggiamento all’interno della cassetta, nella sede ove era posizionato quello di scorta, anziché nelle varie tasche le quali, per il calore del corpo e per l’inevitabile presenza di polvere, magari rilasciata dalle diaboliche sostanze usate per la lavatura, non rappresentano certo l’habitat ideale.

Spero che qualcuno di voi mi faccia conoscere le sue valutazioni.

Ancora una volta ho dovuto constatare che il sistema Rollei offre vantaggi inaspettati, da scoprire con pazienza e umiltà.

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