De minimis

...  non curat praetor, detto latino usato nel gergo forense per richiamare il principio che   l'ordinamento giuridico non tutela pretese insignificanti.

Ma tutti gli utenti, a due come a quattro ruote, che utilizzano motori a combustione interna devono fare i conti con l'esigenza di contare sul protratto funzionamento ad un regime sufficiente per mantenere il congegno in movimento in attesa di una richiesta di maggior potenza. E se il motore si spegne al minimo sono dolori, specie nelle moderne vetture dove servofreno e servosterzo funzionano solo quando il propulsore è in movimento. Ed anche per i motocicli uno spegnimento improvviso in sosta ad un semaforo, alla partenza da fermo, o anche in marcia mentre la frizione è disinnestata per effettuare un cambio di marcia, può avere conseguenze sgradevoli.

Quando la miscela aria - combustibile era garantita dal carburatore era pur sempre possibile agire sulla vite che regolava il fine corsa della farfalla. Il rischio era di avere un minimo troppo alto con ridotto freno motore, maggior consumo e ... scoppi allo scarico.

Con i moderni impianti a iniezione non sono consentiti compromessi: o la centralina garantisce un minimo stabile o ci si deve rassegnare a spegnimenti improvvisi e imprevisti. Altair ricorda che una vettura con iniezione, acquistata in sostituzione di altra dello stesso modello con carburatore, aveva notevoli problemi di tenuta del minimo, risolti dal concessionario con la regolazione che peraltro evitava lo spegnimento ma a prezzo di un regime decisamente alto e poco gradevole. Altra vettura della stessa marca, eppure si trattava dell'ammiraglia, costata il doppio dei modelli correnti, era risultata non regolabile ai tecnici della casa. Dopo due sostituzioni dell'attuatore del minimo e ripetute puliture dello stesso congegno,  il capo officina si era arreso ed aveva consigliato di rallentare tenendo sempre una marcia inserita, in modo da forzare il riavvio del motore col rilascio della frizione ed evitare i pericoli dovuti al mancato funzionamento di servofreno e servosterzo.

La Mash 400 ha evidenziato subito l'inconveniente in discorso, per vero in modo meno traumatico. Altair aveva preso l'abitudine di tenere il motore accelerato, sperando che l'importatore trovasse un rimedio, posto che il difetto era ormai noto e molti ne avevano parlato, sul web e sulle riviste del settore.

E in effetti l'importatore ha disposto il richiamo dei mezzi in circolazione per l'aggiornamento del software e dopo il primo tagliando il motore, raggiunta la temperatura di esercizio, tiene regolarmente il minimo ad un regime intorno ai 1.500 giri.

La circostanza merita di esser segnalata poiché molti importatori e costruttori hanno il malvezzo di negare l'esistenza di inconvenienti anche gravi, non rendendosi conto che in questo modo perdono credibilità.

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