Epilogo in terra


.

La stesura di questo libro virtuale ha avuto inizio nel maggio 2003, quando il sito è stato messo in rete. L’impostazione del book è rimasta quella di origine: parliamo della biottica Rollei e mettiamo in evidenza le sue possibilità, mai abbastanza sfruttate.

Poi l’interesse a comunicare le mie ulteriori esperienze di fotoamatore mi ha spinto a parlare anche di altri apparecchi e così in altre pagine del sito ho divagato parecchio, spero non inutilmente.

Il book è stato ampliato ma sempre nell’ambito del  programma iniziale di trattare della biottica Rollei, delle sue innumerevole possibilità, dei vari modelli prodotti. Il profilo collezionistico è stato sempre considerato come rigorosamente collegato a quello operativo. Solo nell’ultimo capitolo mi sono permesso un sogno ad occhi aperti ed ho immaginato una sorta di ibrido tra una Rolleicord, una Mamiya 645, una grandangolo meno spinta.

Sono trascorsi oltre 5 anni e la pratica della fotografia si è diffusa in modo esponenziale, fino a far esplodere, grazie alla diffusione delle compatte elettroniche e dei videotelefonini, problemi di tutela della sicurezza dei dati e della privacy una volta limitati ai  casi di spionaggio industriale o di tutela di coloro che  usano la loro immagine a fini commerciali

E così anche i fotoamatori tradizionali, dopo qualche iniziale resistenza, hanno affiancato all’apparecchio a pellicola una digitale, dapprima una semplice compatta poi un apparecchio più sofisticato e, pur nella convinzione che in ogni circostanza una Rollei avrebbe consentito di portare a casa immagini migliori, hanno finito per riservare l’apparecchio a pellicola alle grandi occasioni … magari agli incontri  fra appassionati.

In sostanza la  distinzione fra il collezionismo Rollei e l’uso della Rollei nella pratica diviene sempre più evidente.

La pellicola 120, magari prodotta in minor numero di varietà, e non è detto che questo sia un male, non sparirà dal mercato, almeno fino ai prossimi decenni, siccome destinata a render possibile l’uso di apparecchi professionali e fino a quel momento gli appassionati tireranno ogni tanto fuori dall’armadio una delle biottica conservate con tanta cura e scatteranno qualche immagine, traendone una soddisfazione non dissimile da quella che sto provando mentre scrivo queste note col sottofondo della Terza Sinfonia di Beethoven diretta da Furtwangler: un giradischi di recente produzione mi consente finalmente di riascoltare da un vecchio vinile quella armonia meravigliosa che si perde nei moderni supporti digitali ove il suono sembra senz’anima; un rollfilm  montato su una delle nostre Rollei può farci sentire creatori di un’immagine che deve essere meditata e realizzata con accuratezza tecnica, non solamente aggiustata in post produzione.

* * * * * *