Le 3,5 F

 

Il modello 3,5 F è il più apprezzato dai Rolleisti e anche quello più scambiato fra gli appassionati.

Negli anni dal 1959 al 1979 ne sono stati  prodotti 152.500 esemplari. La sovraesposizione di questo modello, che indubbiamente rappresenta il punto più alto nell’evoluzione del modello 3,5 ha fatto sì che, quasi paradossalmente, i prezzi non siano superiori rispetto agli altri modelli meno blasonati ma più difficilmente reperibili in buone condizioni.

In pratica una T in buono stato si paga la stessa cifra se non di più e una Rolleicord  VB non meno di due terzi.

È possibile che l’attuale tendenza dei collezionisti a tesaurizzare le Rollei provochi a breve un rialzo dei prezzo e quindi l’acquisto di una 3,5 Planar e ancor di più Xenotar, alle quotazioni attuali,  dovrebbe rivelarsi un buon investimento.

La 3,5 F è stata prodotta in 5 versioni, contraddistinte come K4D, K4E, K4F, K4F1, K4F2.

Nel suo libro sulle Biottiche Moderne Derqui distingue tre tipologie fondamentali che si differenziano per ragioni di dettaglio.

Vi parlo dei tre esemplari in mio possesso, mettendo in rilievo talune caratteristiche non propriamente di dettaglio. Seguo l’ordine dato dai numeri di matricola per evidenziare qualche mutamento significativo.

L’apparecchio più anziano è un modello KD4, matricola 2216xxx ed è munito di  obbiettivo Xenotar 75/3,5 matr. 6610xxx; acquistata da Crescenzi il 22 ottobre 2001 per lire 1.100.000; condizioni generali discrete; sotto il numero di matricola si legge la scritta “It” che in un certo periodo è stato inciso sui modelli di regolare importazione in Italia. L’incisività e la resa dei colori tenui mi sembrano apprezzabili ma sulle differenze  fra gli obbiettivi Rollei mi sono espresso più volte in termini problematici. È munito di esposimetro (che costituiva un costoso optional anche sui modelli più evoluti) ancora attendibile. Presenta ancora un sistema di collegamento tempi diaframmi particolarmente affidabile, anche se la manovra richiede un po’ di pratica.

Segue un modello KD4, matricola 2264xxx), , obbiettivo Planar 75/3,5 matr. 3270xxx; questo apparecchio proviene dalla raccolta di un illustre collezionista il cui nome taccio per rispetto della riservatezza. Le condizioni generali molto buone. Anche in questo caso sotto il numero di matricola si legge la scritta “It”. L’esposimetro è un po’ affaticato ma è sufficiente regolare la sensibilità intorno agli 800 ASA per 200.  La resa è conforme alle aspettative,

Infine (per ora)  la serie F si chiude con un modello K4F1 matr. 2845xxx, obbiettivo Planar 75/3,5 matr. 5368xxx. L’apparecchio è privo di esposimetro . Manca la scritta It, forse non più applicata quando il numero di matricola è passato dal frontale alla piastra porta obbiettivi: ho ragione di pensare che vi sia stata una regolare importazione poiché il precedente proprietario era un professionista. Si presenta abbastanza vissuto ma la meccanica è discreta e l’ottica perfetta poiché i graffi se li è presi il paraluce, da me acquistato in blocco,  in condizioni precarie. L’obbiettivo, come per tutti gli apparecchi con numero di matricola a partire da 2.800.000, è a 6 lenti anziché a 5, un Planar in questo caso, e dovrebbe offrire immagini più plastiche. Tale caratteristica mi sembra confermata dai risultati, ma sono indotto a pensare ad una sorta di effetto placebo.

E poi .. ogni volta dico che mi fermo ma non riesco a sottrarmi alla tentazione di aggiungere un nuovo esemplare del modello più prestigioso.

Esistono apparecchi muniti di Xenotar a 6 lenti e mi farebbe gola averne uno e ancora …  qualsiasi 3,5 F merita un posto in vetrina e nella borsa da viaggio.

Non mancherò di aggiornare questa pagina in caso di nuovi acquisti.

 

OoOoOoO

 

 

Antefatto

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Diavolo di un Mutar

Elogio della Rolleicord

La Rollei che vorrei

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Rollei un mito che è ancora realtà

Il mercato delle vecchie rollei

La rollei e il flash

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