Confronto improponibile

ma......

 

Dopo il pensionamento dell'Atala, quando il kit recuperato era in attesa di tempi migliori,  Altair, colto da una crisi di sfiducia nelle proprie capacità di realizzare un veicolo ibrido pienamente affidabile , dopo aver girato qualche negozio, aveva acquistato una elettrobici, nata e concepita come tale.

 

Quella che vedete, ovviamente di produzione cinese e commercializzata col nome di Libellula, ha come caratteristica saliente quella di essere alimentata da una batteria agli ioni di litio, pesante solo kg. 3,4, in pratica meno della metà di una batteria tradizionale. Il contenitore ha una forma opportunamente studiata che ne consente la sistemazione fra i tubi, in modo da abbassare il baricentro. La chiave controlla l'alimentazione e impedisce la rimozione della batteria.

 Il modesto peso ha consentito di sistemare sul portapacchi una batteria di scorta (pagata a caro prezzo). Per proteggere l'accumulatore è stato inizialmente utilizzata una borsa da fotografia, per vero non molto bella,  poi  una coppia di borse laterali, una per la batteria di scorta, l'altra disponibile.

 

Alla prova pratica una batteria ben carica consente circa 40 km di autonomia: con due batterie la bici potrebbe dunque essere usata anche per il turismo a medio raggio.

Un punto di forza è la stampella di appoggio, sicura in ogni circostanza.

 

Il cambio di velocità offre cinque rapporti e consente di scegliere il tipo di assistenza.

 

Ed ora tentiamo un confronto fra la bici elettrica, nata come tale, e la modesta creatura, frankestein meccanico nato dall'assemblaggio di pezzi di diversa provenienza.

Le prestazioni  sono più o meno le stesse poiché, a norma di Codice della Strada, l'assistenza diminuisce quando la velocità si avvicina ai 25 kmh e cessa del tutto al raggiungimento di tale velocità. La frenatura è adeguata in entrambi i casi. L'accelerazione dipende dall'apporto del conducente. La meccanica è ugualmente silenziosa. L'entrata in funzione della trazione sulla ruota anteriore si avverte per una leggera vibrazione, della trazione posteriore solo per l'effetto assistenza. Nulla da rimarcare quanto alla stabilità, e poi si tratta di veicoli per andare a spasso, non certo per manovre brusche.

Pur se la batteria al litio è assai più leggera il peso dei due mezzi con accumulatore di scorta è più o meno lo stesso. E' verosimile che la batteria al litio si mantenga efficiente più a lungo ma la reperibilità del ricambio fra qualche anno è tutta da dimostrare e poi il costo è più che doppio rispetto ad una serie di tre elementi da 12 volt, sempre disponibili in qualsiasi negozio di materiale elettrico.  E' anche probabile che l'assemblato accusi qualche difetto di vecchiaia prima del mezzo nato come tale ma un'eventuale riparazione spaventa meno poiché sono disponibili una centralina e due dischi magnetici di scorta e la parte ciclistica usa componenti collaudati, sempre intercambiabili.

Ma al confronto su strada devo dire che l'elettrobici artigianale riesce più  gradevole.

Le buche di cui sono ricche le pubbliche vie si sentono molto di più sulla Libellula sulla quale non è possibile montare, per il diverso diametro della sede, quel reggisella molleggiato che ha reso più confortevole il mezzo trasformato in proprio

Con quest'ultimo se si vuol faticare il minimo indispensabile è sufficiente utilizzare un rapporto cortissimo e la pedalata quasi a vuoto dà al motore un impulso sufficiente per raggiungere i 20 kmh. Se si vuol risparmiare la batteria e fare un'utile ginnastica un rapporto medio - lungo consente di sostenere lo sforzo prevalente. Quando si percorre una strada pianeggiante in leggera discesa e col vento in favore è possibile inserire la moltiplica più grande e spingere coi pedali oltre i 25 kmh sfruttando il motore come dinamo per ricarica. In forte salita l'uso della moltiplica più piccola consente di richiedere la massima potenza al motore e nello stesso tempo fornirgli l'ausilio di una discreta coppia motrice.

In teoria la Libellula dovrebbe, almeno in piano, offrire le stesse opportunità ma all'atto pratico il rapporto più lungo impone un notevole sforzo fisico, il rapporto più corto limita le prestazioni e in pratica dei cinque rapporti se ne impiegano non più di due.  Il passaggio dall'una all'altra batteria avviene, nella bici artigianale, mediante spostamento di uno spinotto, senza passaggi di batteria dalla sede di alloggiamento al portapacchi e viceversa.

Conclusione: c'è ancora spazio per l'iniziativa individuale e per i prototipi realizzati in proprio.

E gli aspetti legali? Ne parliamo in una pagina dedicata.

Ma sentite come è finita l'elettrobici nata come tale e come i suoi pezzi sono serviti per migliorare la  creazione artigianale.

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