Impiego contemporaneo

di più lampeggiatori

 L'impiego contemporaneo di più lampeggiatori consente risultati molto interessanti. Qualche anno addietro l’attivazione di lampi sincronizzati richiedeva l’impiego di raccordi multipli e la sistemazione di lunghi cavetti. Il carico elettrico raggiungeva elevati livelli e poteva riuscire rischioso per l’integrità dell’otturatore.

Attualmente troviamo in commercio fotocellule che sentono il lampo pilota, collegato all'apparecchio e sono in grado di dare il contatto al  (o ai) flash  di appoggio. Esistono lampeggiatori di costo modesto che hanno la fotocellula inserita e richiedono solamente un sostegno per appoggio. In questo modo è possibile realizzare effetti suggestivi, sia in presenza di un’illuminazione ambiente che richiede un leggero intervento sulle ombre, sia in condizioni che impongono di far assegnamento solo sulla luce artificiale.
Ma l’impiego di tali apparecchiature è impossibile con i flash dedicati alla sincronizzazione per tempi brevi, che scattano una serie di lampi: il primo farebbe agire la fotocellula (o le fotocellule) e i successivi non avrebbero appoggio di sorta.
E' ancora impossibile con le autofocus che sfruttano un breve lampo per aggiustare la regolazione e con quelle famigerate compatte che attenuano l’effetto occhi rossi scattando un pre – lampo destinato a provocare la chiusura dell’iride.
La Rollei, con la sua sincronizzazione su tutti i tempi, non ha problemi di sorta e l’uso di più lampi in contemporanea è a disposizione di tutti gli operatori. Ovviamente le dimensioni .. .. decenti dell’apparecchio escludono l’effetto occhi rossi poiché l’asse della parabola riflettente è sempre molto lontano da quello dell’obbiettivo di presa, pur se viene utilizzato il contatto a punto caldo delle GX e FX.

È inevitabile una certa imprevedibilità dei risultati: l’effetto di un lampo laterale si può immaginare ma non verificare ad occhio, salvo che non si disponga di uno di quegli aggeggi da studio che hanno una lampada a incandescenza inserita nella parabola. Il lampo pilota può essere puntato direttamente sul soggetto o, con l'impiego di un flash a parabola orientabile, rivolto verso l'alto o di lato. Occorre considerare che il lampeggiatore è studiato per coprire il formato orizzontale e, se ruotato di 90 gradi in quanto collegato alla slitta, illumina maggiormente sul lato sinistro rispetto a quello destro. Dalle istruzioni di alcuni flash dotati di automatismo che tiene conto della luce riflessa dal soggetto si legge che il lampo ha una durata massima di 1/300 di secondo e tale durata viene ridotta proprio per tener conto  automaticamente della distanza dall’obbiettivo e della luce riflessa. Se ne deduce che, regolando il flash in modo da escludere ogni automatismo e l’otturatore della vostra Rollei ad 1/500, verrete a ridurre, a parità di diaframma, la luce che giunge alla pellicola. Il controllo della illuminazione avviene soprattutto mediante la scelta del diaframma e per ottenere risultati soddisfacenti occorre tener conto di molteplici fattori

Non ho trovato precisi suggerimenti nei testi da me letti.

Un'utile indicazione si trova nel sito di Michele Vacchiano

www.michelevacchiano.com/struttura.htm

che indica una precisa regola aritmetica per determinare il numero guida da utilizzare nel caso di  impiego contemporaneo di più lampi: è sufficiente considerare i numeri guida dei due apparecchi come i cateti di un triangolo rettangolo e, con applicazione del teorema di Pitagora, calcolare l'ipotenusa: ecco il numero guida appropriato.

Il conteggio così effettuato presuppone però che i due lampi partano vicini, oppure che le somme delle distanze fra gli stessi e il soggetto e tra il soggetto e l'apparecchio di ripresa sia uguale. Questa condizione si verifica solo di rado poiché  di regola il lampo pilota viene puntato verso l'alto o di fianco e si deve quindi tener conto dell'assorbimento da parte della parete o del soffitto e anche il lampo laterale viene orientato in modo da non sparare la luce sul viso.

In pratica me la cavo calcolando il diaframma come se il lampo pilota fosse puntato direttamente sul soggetto, mentre lo oriento verso il soffitto o da un lato. Quale lampo di appoggio uso un apparecchio con fotocellula incorporata e sensore che consente la regolazione del flusso luminoso in funzione del diaframma. Cerco di collocarlo a distanza che sia compatibile col diaframma da me regolato, inserendolo in una struttura che faccia da schermo laterale, onde evitare abbagliamenti.

Di solito ottengo dei risultati apprezzabili riprendendo la mia nipotina che, se di buon umore prende sul serio il ruolo di top model.

Come ho già detto, pur consumando buona parte dei miei scatti per riprendere i nipoti, evito di proposito di mettere in rete le loro immagini, per ragioni fin troppo comprensibili e non posso quindi darvi qualche esempio dei risultati ottenuti.

Certo devo mettere in bilancio qualche fallimento e abitualmente ripeto lo scatto con qualche variante, avvicinando e allontanando i lampi secondari, giocando sul diaframma e magari anche sul tempo di posa.

Vi assicuro però che le foto con qualche effetto suggestivo sono  più di quelle da buttare e quindi vale pur sempre la pena di esperimentare questo ulteriore vantaggio di usare una Rollei.

OoOoOoO

 

 

Antefatto

Come, quando, perché Rollei

Diavolo di un Mutar

Elogio della Rolleicord

La Rollei che vorrei

Una bella coppia

Quale Rollei (e quante)

Rollei un mito che è ancora realtà

Il mercato delle vecchie rollei

La rollei e il flash

Dove trovo la mia (o le mie) Rollei